destionegiorno
L’ho visto tutte le volte che
aprivi gli occhi,
l’amore che avevi per me.
Ho guardato
dietro le tue guance
per... leggi...
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Fumo un’altra sigaretta
per contemplare la tua assenza.
Qualche magico ricordo e la nostalgia di un attimo
che ha avuto un solo profumo,
l’unico che distinguo
in mezzo a tanti altri.
E’ l’odore di te
che accompagna i cuscini.
Anche se il tempo... leggi...
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Ghè en spègio picolin, picolin
en laghèt de pezi vestì,
endòve, en tute le stasòn,
te podi trovar paze dala... leggi...
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Portavi un lembo del vestito
chiuso dentro ad un bottone,
non ti accorgesti
dell’attenzione del mio occhio.
Curiosità inaudita
portò il desiderio a formare
i tuoi contorni,
morbidità avvolte
nel blu cobalto
della tua sottana in risalto.
Ogni tua... leggi...
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Ester Brugna
| Quando parli di me
non adirarti,
non accomunarmi
ad altri.
Sono la parte nascosta di te.
Rimango in silenzio.
La tua forza mi spaventa
a tal punto
che
resto muto.
Non vi è più un uomo in me?
Che temo?
Temo l’impetuosità della bramosia
di essere più potente di te.
Non è stata forse la natura
a donarmi braccia robuste
e piedi possenti
le une per sostenerti
e gli altri per radicarti
attraverso il mio seme
al flusso dell’essenza universale?
Osserva con i tuoi occhi
la mesta fragilità
che mi accende di gelosia,
guarda il sangue che pulsa nelle mie vene
quando l’arcana virilità
si impadronisce dei miei gesti.
È lì che nascondo il mio aspetto di uomo.
È lì che dormono irrequieti i miei sogni.
Desideri di un imperatore
che cavalca il cavallo alato per giungere
all’altro lato di me. Te.
Vi è in me vichingo e valchiria
figlio legittimo di amore e odio,
perdono e rancore,
prestanza e debolezza,
bramosia e disprezzo.
Sono figlio di donna,
porto in me il calore del ventre materno.
Esso riaccende quando nelle tue dolci carezze
accompagni la mia solitudine.
Sono maschio, figlio, padre, fratello,
porgi il tuo orecchio...
Odi. Ora racconto. |
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